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"Bisogna essere stregoni e maghi, non uomini qualunque..." Nei "Cinquantasette racconti per cinquantasei pessime notti" risulta evidente il bisogno d'interrogarsi sugli eventi più misteriosi e drammatici della vita, dall'amore alla morte, dall'origine dell'essere al suo significato quotidiano, con scarse possibilità di approdare a risposte definitive, assolute. Emergono tuttavia dalla lettura, ricche di sfaccettature ironiche e colori di contrappunto, l'emozione e la commozione provate nell'atto di guardarsi intorno, di sommare dubbi a dubbi, di mettersi in discussione. Il senso del divenire risiede nella capacità e nella volontà di gustare il piatto che ci viene servito ogni giorno, senza pretendere di conoscere il cuoco che l'ha cucinato e il cameriere che l'ha servito...