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Quando un preadolescente inizia lo studio di uno strumento musicale, si trova di fronte ad un'impresa impervia, spesso ricca di monotonia e povera di soddisfazioni a breve termine, ma che richiede da subito sacrifici, abnegazione, costante impegno sia mentale che fisico. Per questo molti potenziali buoni musicisti si perdono per strada, rinunciando a perseguire quell'enorme valore che per l'uomo rappresenta l'arte musicale. Come può, allora, un insegnante cercare di aiutare i propri giovani allievi a superare le "secche" che si possono incontrare all'inizio della navigazione nel grande mare della musica? Un'idea molto interessante pare quella del noto studioso americano Dean R. Spitzer: puntare sulla motivazione e, in particolare, su quei fattori motivanti legati al contesto piuttosto che al compito in sé. L'autore cerca proprio di illustrare come si potrebbero applicare alla concreta realtà dell'istruzione musicale "di base" le idee fondamentali del "modello Supermotivation", originariamente elaborato da Spitzer, tentandone una rilettura alla luce delle problematiche tipiche della didattica.