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Anni '50 sulle rive del Lago Maggiore. Scampoli di vita paesana che affiorano nei ricordi e vogliono esserci ancora perché hanno formato la trama dell'oggi. Il ritratto di una società sana, dove ancora sono ben radicati i veri valori della vita, dove si respira aria di amicizia, di collaborazione, di solidarietà. Un mondo perso, forse, per sempre, ma che ha tanto da insegnare a questa nostra società del "mordi e fuggi". Senza malinconia, senza troppa retorica, per dire agli altri: "Com'era azzurro il mio lago!".