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«Dissacrante, crudo, vero, condivisibile, Grassi traccia in questo "racconto" uno scenario possibile (se non probabile) che circonda la società disarticolata e cinicamente in progressione tecno di un futuro prossimo e paurosamente realistico...» (Dalla prefazione di Marco dei Ferrari) «In una specie di novella, raccontata al fuoco discreto delle braci di una stufa, lievita un pensiero ribelle che sa di stelle e di terra, di cenere e d'acqua, di immaginazione e di realtà, di futuro e passato, di eros e di etica, di filosofia e fantasia. È una pietra nello stagno del pensiero quotidiano, uno strale di luce/ombre che spezza le ragnatele della politica e del vivere tranquilli, una sassata contro la società dei consumi che addomestica e consuma piano piano (senza violenza, visibile) la libertà degli individui». (Dalla postfazione di Alessandro Scarpellini)