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Storia di sangue e di pensiero. Dal collo spezzato di una donna amante del potere e del sapere, all'esplosione di un caccia nella seconda guerra mondiale, a una serie di omicidi in un carcere minorile. Il tutto perché ogni delitto vede moltiplicarsi il proprio potenziale effetto mediatico. Si uccide allora perché non si sappia che abbiamo ucciso? Si uccide perché non si vorrebbe più uccidere? Da questa metafora noir una visione disincantata del nostro mondo, privo di regole e di dèi.