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Dopo la Palestina, Ponzio Pilato viene richiamato a Roma, privato della procura e inviato da Caligola in Gallia come misura punitiva per sospetta concussione. Una quindicina d'anni più tardi, la figlia Licinia sente parlare dai primi cristiani di un profeta giudeo crudelmente fatto giustiziare dal padre, e gli scrive una lettera, chiedendogliene smentita. La invia affidandola a un marinaio della nave Phoenix che fa rotta verso Cirene, dove il prefetto si è ritirato in vecchiaia. Pilato, nel rispondere alla figlia, rivive gli eventi di Gerusalemme e racconta in una lunga memoria la sua verità; il plico viene riaffidato al marinaio in una giara sigillata, con l'incarico di recapitarla a Licinia unitamente a piccoli oggetti che costituiscono prove e reliquie originali. La Phoenix fa naufragio davanti alle coste libiche, e lettera e reliquie vanno perdute. Venti secoli più tardi, una nave-ricerca francese individua il relitto, fra i cui resti viene recuperata la giara di Pilato, ma dovranno passare altri vent'anni perché si ricreino le condizioni per ristabilire, forse, la realtà dei fatti.