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"L'ho dovuto fare: ci sono andata. Non avevo scampo. Mi sono messa a camminare. Dopo le ginestre, dopo le colline, ho trovato l'avvallamento con alberi di quercia che chiudono il cielo. In questo posto dimenticato dagli uomini ho lanciato un urlo, l'urlo che mi rimase in gola quando...". L'urlo è il racconto interiore di una donna che ripercorre gli eventi drammatici accaduti alla sua famiglia in un cammino a ritroso. Il tempo, come sospeso, è immobile come il paesaggio innevato che contorna la memoria.