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«Come il genio della lampada, l'Occitania è uscita dal disco e si è messa a mia disposizione per esaudire ogni desiderio! Mi sono lasciata rapire con le lacrime agli occhi per la gioia di essere stata riconosciuta e riportata in patria. Così ho "rivisto" tutti quei luoghi che per anni avevo creduto soltanto vaghi ricordi elaborati dalla mia fantasia quando da piccina ascoltavo le favole ambientate in lussurreggianti colline dalla terra rosso scuro, costellate di splendidi manieri circondati da immensi e spaventosi castagni attorno ai quali le streghe di notte ballavano i Sabba, sotto un cielo nerissimo in astinenza da luna piena e fustigato dalla luce di stelle drogate dalla belladonna. Queste sono le valli occitane, con le loro rocce che parlano attirando come calamite chi possiede lo stesso sangue ferrigno di quelli che lassù han costruito strade, paesi, ponti e chiese. La natura che offre se stessa per sfamare la sua gente: cibo, bellezza, musica, amore, vita...». (dall'introduzione)