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Possono la ragione pratica e il senso del dovere scorgere dei limiti persino a se stessi? Se sì, quali sono questi limiti e che cosa comportano? Al lettore spetta di camminare sui limiti del dovere come un funambolo cammina sopra una corda trasparente tesa sopra l'abisso. Quali sono le possibilità che si aprono all'umanità sull'altra sponda del baratro? E non è forse già, quella traversata sulla fune, emblema del precario cammino morale dell'umanità?
