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Il Card. Giovanni Battista Montini, Arcivescovo di Milano dal 1965 al 1963, sottolineava così il suo particolare rapporto con l'Ospedale Maggiore: "Mi trovo qui tra voi a titolo speciale, o per meglio dire, a titolo ordinario di vostro Parroco, oltre che di vostro Vescovo, perché tale è il vincolo di cordialità, d'interesse e quasi di preferenza, che lega tradizionalmente il Pastore della Diocesi Ambrosiana a questa Istituzione, la quale primeggia per la sofferenza che vi è accolta, per la scienza che vi è esercitata, per la carità che vi è profusa, da vincolarlo ad essa, cioè a questo complesso ospedaliero col nome, anzi col grado di Parroco, come per invitarlo e costringerlo a qui offrire quanto di meglio può dare il suo cuore di Padre e la sua responsabilità di Vescovo. Questo obbligo di esercizio personale e immediato del Ministero Sacro tra voi mi mette subito in affettuosa confidenza, e, mentre non perdo il senso di rispetto e ammirazione che è dovuto a questo centro rinomatissimo e importantissimo dove la più progredita scienza medica s'incontra con la sofferenza dei nostri concittadini, mi pare di dovergli rendere omaggio ed augurio chiamandovi tutti, come ad un buon Parroco si conviene, col nome di Figli" (Festa del Perdono, 25 marzo 1961, nella Chiesa Parrocchiale Ospedaliera dell'Annunciata). Questo volume racconta il legame particolare che si creò tra il Card. Montini e l'Ospedale Maggiore, un legame che diede frutti copiosi negli anni del suo episcopato milanese.