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Prima della riforma del diritto societario, il recesso del socio era ammissibile solo in specifiche e limitate situazioni. La nuova disciplina, oltre ad ampliare i presupposti per l'esperibilità dell'istituto, fornisce la possibilità di introdurne specifiche ipotesi attraverso l'atto costitutivo o lo statuto. La fuoriuscita del socio, inoltre, riceve una regolamentazione più organica sia a livello formale, sia a livello sostanziale, con ripercussioni nei rapporti socio-società di carattere civilistico, patrimoniale e tributario. L'autore analizza l'istituto del recesso in relazione a tutte le tipologie di società - di capitali e di persone - sotto il profilo giuridico, contabile, e fiscale, non tralasciando i risvolti processuali e quelli derivanti dal fallimento.