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"La metafisica", opera appartenente al gruppo degli "scritti esoterici" di Aristotele, è composta da quattordici libri ed è stata risistemata tre secoli dopo la morte del filosofo da Andronico di Rodi. Con il titolo "metafisica" attribuito non da Aristotele, ma dai suoi discepoli - è tramandata una raccolta di testi, composti in tempi diversi e da punti di vista differenti, incentrati sulla scienza teoretica, che il filosofo considerava la più alta e importante. Il termine "metafisica" (ta mera ta physika), infatti, si presta a più interpretazioni, come "ciò che viene dopo la fisica", intendendo che il suo studio dovrebbe seguire quello della fisica, o come "ciò che è più importante della fisica", dal momento che tratta problemi più fondamentali fornendo risposte più rilevanti. Aristotele indicò questa scienza con nomi diversi - teologia, sapienza, filosofia prima (in contrapposizione alla fisica che è la filosofia seconda) - e la definì in quattro modi: studio delle cause e dei principi primi, studio dell'essere in quanto essere; studio della sostanza; studio di Dio e della sostanza immobile. Il suo oggetto d'indagine è dunque la realtà in generale, ovvero gli aspetti fondamentali e comuni di tutta la realtà.