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Scrivere è "uno dei modi più belli di passare la notte che sia mai stato inventato", specialmente se lo si completa con un paio di bicchieri di vino. Con questa affermazione termina "Scrittori", uno dei ventuno racconti riuniti in questa raccolta, dove Bukowski. ancora una volta, fissa brandelli di una vita americana disperata e randagia. Una vita fatta di sbornie colossali, sesso promiscuo, lavori precari, espedienti d'ogni genere: una vita che, in queste storie di solitudine e di emarginazione, appare sempre come una beffarda presa in giro dei desideri umani e che. pur maledicendo l'onnipotenza del caso, vi soccombe senza opporre resistenza.