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Tutta una vita racconta l'esperienza, introiettata da Pino, personaggio principale, dell'incontro-scontro tra due cognizioni esistenziali della Nazione, del Sud e del Nord, dagli anni entusiastici del boom a quelli euforici di fine Novecento. A differenza di quanto avviene in altri romanzi dell'epica stratiana, qui non è l'anelito all'affrancamento dal bisogno materiale a muovere il protagonista, ma il desiderio di emancipazione spirituale, tagliare i ponti con l'immobilismo e i vincoli familistici della società da cui proviene, fare ingresso nella modernità, partecipare a una realtà libera, appagante, dove valgono altri e disinibiti principi morali, la dimensione contemplativa, l'arte, la bellezza: la civiltà. Ma esiste davvero un mondo siffatto? E se è un dato che la nuova ricchezza sta infettando il Meridione con un progresso affaristico e corrosivo, il Settentrione è poi indenne da questo nuovo corso? O ha perduto anch'esso la sua innocenza? Questo romanzo, opera conclusiva e inedita di Saverio Strati, narra con estrema pietas il travaglio di un'esistenza che aspira al grande sogno, cercando di schivare, per come può, le insidie di un destino beffardo. Un'opera lucida e premonitrice che ci restituisce il senso della nostra Storia più recente. Prefazione di Vito Teti; Postfazione di Pasquale Tuscano.