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Il lavoro, riguardante la lettura di 'Cosenza Vecchia', marginalizzata e degradata, ha focalizzato l'attenzione sulle articolate testimonianze storico urbanistiche, architettoniche, figurative e antropologiche di una città di grande interesse. Qui, fra l'intreccio dei 'mondi' orientale e occidentale e la coesistenza delle dimensioni popolare e colta, emergono caratteri insediativi di matrice islamica, che, coadiuvati dalle presenze ebraiche e dalle preesistenze romano-bizantine, come è uso nel Mediterraneo, evidenziano quanto in Calabria la diffusione di tale cultura, ancora poco studiata, perché sostanzialmente ignorata, non sia solo propria dei piccoli centri ma anche dei capoluoghi o città maggiori. Il tutto approfondendo le interrelazioni tra storia umana e paesaggio, anche in ottica interdisciplinare, attraverso una ricerca condotta insieme tra docenti e discenti, che, oltre allo studio delle fonti canoniche, è approdata ad un legame forte con i luoghi. È, così, rinvigorita la partecipazione collettiva, grazie anche alle sensazioni che gli spazi all'aperto, con i profumi, i silenzi, i cambi di luce, generano in coloro che li attraversano a piedi, facendo scoprire osservazioni inedite, stimolando la valorizzazione e il corretto riuso dell'edificato storico.