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Il Mediterraneo non è solo splendore di mare e isole, ma anche villaggi, borghi, piccoli centri dove è scritta l'origine della nostra civiltà. È un mare antico, come lo chiamava Ungaretti, l'eco di una voce che viene dalle profondità del tempo, con molte patrie autonome - l'Egeo, l'Adriatico, lo Jonio, il Tirreno - e le civiltà scomparse che lo hanno attraversato dall'epopea omerica alla fine dell'impero ottomano. Fenici, etruschi, greci, romani, bizantini, arabi, normanni e altri popoli rivivono, in queste pagine, nelle tracce lasciate in un monumento, in un'opera d'arte. Sono 163 le località che dispiegano la loro magia nella nuova edizione di questa guida, dove quasi tutti i Paesi del Mediterraneo sono rappresentati. Il salto di un delfino, un giardino pieno d'uccelli, i golfi tranquilli, una Madonna bruna, un isolato monastero, il vento di maestrale, i paesi di pietra o imbiancati di calce, arroccati in altura o distesi di fronte all'acqua: è nei centri minori, più che nelle città affollate, che il Mediterraneo conserva il suo infinito fascino. In ogni borgo si cerca la poesia della pietra, la stradina lastricata, la torre diroccata, la crepa dove fiorisce il cappero, il muro di buganvillee, il gatto steso al sole, in una parola: il passaggio segreto verso l'Altrove.