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La memoria è la base della nostra conoscenza e della nostra identità. Ma è anche una delle facoltà messe più a dura prova nella nostra epoca, che trabocca di informazioni, sempre più difficili da selezionare e da trattenere. E così ci affidiamo a memorie delegate: da quelle dei computer a quelle degli smartphone, dai dispositivi di archiviazione fisici al cloud, dai database condivisi agli sconfinati depositi di storie che sono i social network. L'era digitale è un'era di riproduzione della memoria, che viene duplicata, supportata, sostituita; lo stesso sviluppo dell'intelligenza artificiale si basa sulla delega ai sistemi di procedure proprie della memoria umana. Il concetto di memoria è oggi in profondo mutamento: possedere nozioni e ricordi diventa meno importante che saperli richiamare; la capacità di memorizzare perde valore, anche economico, per le persone, e ne acquista per le macchine. L'economia della Rete appare allora come un'economia della memoria, in cui vengono duplicate e monetizzate le facoltà fondamentali dell'intelligenza umana. È possibile che le memorie artificiali sostituiscano del tutto quella naturale, fino a disincentivarne l'utilizzo? Quale impatto avrà questa trasformazione sulla nostra conoscenza? Come cambierà la nostra identità, che riposa sui ricordi che costruiscono il Sé? Per affrontare i tanti interrogativi aperti, questo libro propone una ricognizione nell'era digitale, tra le varie forme in cui la memoria viene tradotta in valore e si fa terreno del confronto tra uomo e macchina. Prefazione di Davide Rampello. Postfazione di Luca Tomassini.