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La riflessione critica sulla vicenda della sinistra dal 1996 al tracollo elettorale del marzo 2018 evidenzia un deficit di cultura politica del riformismo. Solo in due momenti il centrosinistra mette in campo una adeguata proposta di trasformazione con il primo governo Prodi (ingresso nell'euro) e, con il Pd di Veltroni (soffocato sul nascere). Il partitismo dei conservatori ha avuto la meglio. La sinistra si ritrova oggi, debole e smarrita, a fronteggiare novità straordinarie. Per aprire una pagina nuova, l'autore individua sette note programmatiche per affermare, nella futura prospettiva di governo, un vincolo di coerenza tra il dire e il fare.