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La politica dovrebbe intendersi come dibattito, confronto, scelta e mai come strumento di gestione, giammai come occupazione dello Stato. (maggio 1989) Quando tutti sono onesti, quando tutti si pongono come vettori di cambiamento, proviamo l'irresistibile bisogno di ricercare i diversi, paradossalmente i disonesti. (marzo 1992) La politica deve significare scegliere, indirizzare, orientare. È necessario ripristinare lo Stato di diritto, ridando autorità e stabilità alle nostre istituzioni. Occorre combattere la criminalità organizzata, intervenire sullo sfascio del debito pubblico, della sanità, dei servizi, dell'assistenza ai nostri vecchi, sul risanamento delle nostre periferie. (novembre 1992) Come immaginiamo i rapporti, gli equilibri internazionali tra Stati Uniti ed Europa, di cui coltiviamo un'idea, al tempo stesso, retorica e bizzarra, e come immaginiamo i rapporti con la futura superpotenza cinese? (gennaio 2004) Sul versante della competitività si alternano le coalizioni governative, si susseguono i ministri, ma immobilità, peso e costo della burocrazia sono il migliore indicatore di quanto sia costante l'inefficacia dell'azione politica. (maggio 2007) Nell'intricato nodo delle concessioni autostradali, il fallimento della regolazione, soprattutto tariffaria, e l'inesistenza di gare riportano ad un regime di concessioni eterne, tutto a discapito dell'interesse generale su cui la politica, nella sua totalità, ha delle precise responsabilità. (marzo 2015).