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Chi conosce il carattere delle categorie storiografiche di Jean Laporte non si stupisce che il grande storico francese abbia costantemente mirato a fare più luce sulla dottrina di Port-Royal, la cui influenza sulla cultura del Seicento fu notevole, anche se è rimasta poco studiata e molto deformata da pregiudizi e luoghi comuni. Nell'ampio orizzonte dell'agostinismo secentesco, Laporte privilegia lo studio della morale «giansenista» di Port-Royal, e in modo particolare di Antoine Arnauld. D'altronde, nel gruppo degli intellettuali di Port-Royal, quello che s'impone in sommo grado è proprio Arnauld, il cui pensiero è sempre stato riconosciuto come il centro sia dagli avversari sia dagli amici. E il lettore di questo volume si accorgerà immediatamente dell'immensa mole di testi arnauldiani analizzati criticamente da Laporte. E non poteva essere altrimenti; visto che le Grand Arnauld giganteggia su tutto il gruppo di Port-Royal e dialoga alla pari con Descartes e con Pascal.