Tab Article
"'Facesti come quei che va di notte, che porta il lume dietro e sé non giova, ma dopo sé fa le persone dotte.' (Dante. Purgatorio. canto XXII/69). La terza rima dantesca apre il nostro tema: la riproduzione della conoscenza. Essa è un canto alla durata dell'umano, della culturalità nell'ebete susseguirsi delle generazioni. Affidiamo a quel processo di interazione umana che è l'educazione la nostra stessa sopravvivenza razionale e spirituale, la sopravvivenza di essere-e-pensare, ma è un fondamento instabile. Questa incertezza è una certezza ontologica. Quando un orientamento del sapere non sembra più in grado di riprodursi e di rispondere alle domande di senso e di fine ci sentiamo perduti. Senza quel dialogo è come vivere in una città morta. Per molti versi è quanto stiamo provando." (Ivan Rizzi)