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Il volume illustra le trasformazioni organizzative dei partiti della sinistra maggioritaria italiana e propone un viaggio fra modelli di partito che dal Pci, passando per il Pds e i Ds, giunge al Pd. Prendendo spunto dalle riflessioni avanzate in alcuni classici della sociologia politica e della politologia, vengono tracciati i lineamenti organizzativi originari del partito della sinistra. Uno dei fili conduttori del testo è il diretto e stretto rapporto tra mutamento della forma-partito e mutamento sociale, perché è su tale filo che procede il lungo cammino che va dal modello burocratico di massa sviluppato dai comunisti nel dopoguerra al modello adottato dal partito democratico. Tra la partenza e l'arrivo di questo viaggio si trovano, senza dubbio, tappe importanti, in primis la dialettica tra modelli di partito, cioè la contrapposizione tra i fautori del partito a impianto snello e flessibile e i sostenitori del partito strutturato e radicato. Il conflitto fra le due opposte visioni rappresenta una costante delle discussioni congressuali - e spesso anche extra congressuali - della sinistra maggioritaria italiana. Un conflitto che, cominciato negli anni '80, è ancora irrisolto. L'ultima parte del volume è dedicata al Pd, modello che taglia definitivamente i ponti con il passato. Infatti, le leadership che si susseguono dal 2007 a oggi, benché non stravolgano l'assetto delle strutture, guidano la "macchina" secondo le proprie sensibilità e convinzioni, incidendo sul profilo della gestione degli apparati organizzativi.