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In Italia non è mai esistita una stabile destra conservatrice o liberale. Al suo posto emerge volta a volta un'area magmatica e inquieta di resistenza a minacce di instabilità e sovversione, che in genere viene definita e si definisce "moderata". Nel secondo dopoguerra essa si aggrega in nome dell'anticomunismo, ma più in generale dell'avversione all'ideologizzazione della vita pubblica e all'egemonia dei partiti, manifestando aspirazioni sempre incompiute ad uno schieramento coeso di centrodestra ma anche un'insofferenza di fondo che concorre, tra l'altro, all'esplosione del fenomeno antipolitico. Questo volume cerca di ricostruire una storia del moderatismo di epoca repubblicana, soffermandosi su fenomeni significativi del suo tessuto politico e culturale lungo il tormentato percorso tra la prima e la seconda Repubblica e oltre, nel territorio ancora indefinito di una democrazia sempre più "liquida" e leaderistica.