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Nel basso Medioevo la Calabria si presentava come un mosaico di gente di diversa provenienza. Accanto alla popolazione autoctona e cattolica vivevano altri gruppi etnici e religiosi che si erano stabiliti nella regione per motivi, in genere, legati a eventi storici: ebrei, albanesi, valdesi. Questi ultimi giunti in un periodo difficile da stabilire, erano riusciti a inserirsi nel tessuto socioeconomico delle zone in cui si erano stanziati, simulando il loro credo; la decisione di esternare la loro fede e un contrasto con il feudatario del luogo avrebbero portato, però, in breve tempo "a una delle più cruenti repressioni che un'epoca che si definisce 'moderna' abbia mai visto".