Tab Article
Nel 1884 Edmondo De Amicis fu chiamato in Argentina per tenere un ciclo di conferenze. Il viaggio ispirò allo scrittore, oltre al romanzo "Sull'Oceano", una serie di testi volti a illustrare la vita delle colonie degli emigranti italiani e vari aspetti dell'America meridionale. Questi testi sono qui studiati per la prima volta come un corpus che condivide un importante nucleo tematico e raggruppati sotto l'etichetta comune di "scritti americani". Luigi Cepparrone legge i testi deamicisiani in una prospettiva antropologica, approfondendo i temi della frontiera sudamericana come luogo di confronto e di scontro tra diverse forme di civiltà: quella degli europei, quella dei nativi e quella di figure tradizionali come i gauchos. Da questa nuova lettura dei testi emerge un'immagine delle colonie degli emigranti come luoghi in cui i nostri contadini acquisivano nuovi diritti di cittadinanza e maturavano una nuova identità nazionale. Le colonie si proponevano così come un'"altra Italia", dove avveniva la trasformazione dei contadini da sudditi a cittadini. De Amicis è però affascinato anche dalla pampa tradizionale, che presenta come un mondo esotico. Il "nuovo mondo" ai suoi occhi si trasfigura in un mondo primitivo, se non addirittura primigenio, un'alba della civiltà a cui egli guarda con nostalgia. L'autore del presente volume fa emergere dagli "scritti americani" quelle prospettive culturali che, maturate da De Amicis durante il viaggio, furono poi decisive per il concepimento del suo capolavoro, Cuore.