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"L'approfondimento di situazione e sistema artistici operanti nell'ambito umbro, e appunto specificamente soprattutto perugino, in quei vent'anni che scorrono nella ricostruzione qui proposta è stato d'altra parte strettamente complementare all'approfondimento monografico della vicenda creativa della Lippi nei risultati offrendo complessivamente, l'uno e l'altro, un contributo appunto fondamentale Una prospettiva che, successivamente sviluppata e arricchita, anche in rapporto alla conclusiva connessione dei protagonisti (da Rossi medesimo a Brunori, ma anche Mancini, e anzitutto Leoncillo) con l'ambiente romano, a Villa Massimo, ha portato all'ampiezza di respiro di questa ricostruzione di un momento importante di rinnovamento della cultura artistica umbra a metà del Novecento: tassello originalmente significativo di una realtà culturale contemporanea "centro italiana"; che è tanta parte di quella nazionale. Questa la ragione dell'ampiezza e profondità, veramente inconsuete, di una così articolata indagine (finora certamente appunto senza riscontro per rilevanza e varietà d'apporti) di un ambiente culturale e artistico documentatamente restituito in queste dense pagine nella concreta sostanziosa dialettica delle sue diverse componenti (anche di riflessione critica) in una opportuna attenzione alla connessa contestualità politico-sociale." (Dalla Prefazione di Enrico Crispolti)