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Sfogliando le pagine di questo curato volume, ci si rende conto di quanto la cucina ed il cibo siano alla base della cultura di un popolo. Tutti i sensi vengono stimolati, accarezzati, sedotti da una serie infinita di delicatezze e invenzioni. È un viaggio incantato nelle cinque direzioni: per prima è attratta la vista, segue l'olfatto, poi il tatto, per non tacere dell'udito ma in definitiva è il gusto a rimanere sempre esaudito. Un viaggio tra i cicli della natura, tra le specialità della terra e del mare che si rincorrono in una proposizione sapiente, sempre annaffiati da un vino, che dall'antichità si è magicamente mantenuto celebre fino a noi. In questo repertorio delle meraviglie troviamo il primo vegetariano della storia, Pitagora, dalla vita sana e sapiente che scelse proprio Crotone per la sua scuola. E non poteva che essere il capitolo 17 a raccontare "i cibi contro il malocchio". Così come un altro numero "climaterico" viene richiamato dalla tradizione del pranzo natalizio, dove le portate è preferibile siano 13 almeno. Non si sa mai. E chissà se la pasta "aglio, oglio e peperoncino" cucinata secondo la tradizione locale scacci il malocchio? E quali saranno gli esiti divinatori della frittata di uova e cipolle? Provare per credere, ovviamente. Anche questo può capitare di leggere in un volume che racconta in modo piano e accattivante una cucina semplice e varia, proprio quella che ha dato vita alla "dieta mediterranea". Prefazione di Mario Caligiuri.