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Gli scritti contenuti in questo volume sono tesi a rimettere al centro dell'attenzione collettiva Lorenzo Calogero e la sua poesia, che è stata ombra, malattia, compagna, ossessione di una vita. Il poeta, nonostante tanti giudizi critici positivi, non ha avuto fortuna con gli editori e con i critici, né in vita né dopo la sua scomparsa: le cause di questa rimozione sono molteplici, e tra queste, certamente, la sua "perifericità". Per lungo tempo Calogero ha continuato a essere conosciuto come il "poeta maledetto", il "Rimbaud calabrese", il "genio folle", in altri termini, attraverso stereotipi che, sia pure in positivo, non sono riusciti a restituire la ricchezza, la complessità, il carattere assorbente e totale della sua poesia. Un lungo lavoro, che ha consentito il recupero dei manoscritti di Calogero - in larga parte inediti -, rendendoli disponibili alla comunità scientifica, con lo scopo di far diventare "bene comune" un patrimonio poetico e letterario, quasi del tutto inesplorato, certamente tra i più originali e importanti del primo Novecento italiano ed europeo.