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Cosa frena lo sviluppo economico in Italia? Perché cresciamo più lentamente dei nostri partner europei? Le risposte a queste due domande si possono trovare in molte pubblicazioni. Questo libro ha una particolarità: offre un rapido affresco della legislazione italiana, nazionale e regionale, che soffoca la concorrenza in Italia. Senza l'ambizione di essere esaustivo dell'intera normativa che contrasta con le regole antitrust, il testo guida il lettore tra i mille interessi corporativi che bloccano l'economia del nostro Paese. Ne emerge uno spaccato insolito e poco conosciuto: accanto alle categorie "forti", di cui parlano quotidianamente i mass media, vengono analizzati privilegi e protezioni ottenuti da mestieri meno noti. La tesi è che una società e un'economia più libere sono il presupposto necessario e indispensabile per garantire maggiore ricchezza alle generazioni future. Secondo l'Autore, alla guida dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato dagli inizi del 2005, tagliando "le zavorre d'Italia" si può finalmente tornare a crescere ai ritmi degli anni '60 e a redistribuire equamente le carte delle pari opportunità tra le classi sociali.