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Nell'estate del 1826, una comitiva scientifica guidata da Michele Tenore, viaggiatore di grande esperienza e creatore del reale orto botanico di Napoli, parte dalla capitale borbonica per recarsi in Calabria. Malgrado le grandi difficoltà degli spostamenti, la comitiva impiegherà solo sei giorni per giungere da Napoli a Cosenza, senza rinunciare ad una lunga escursione sul Pollino. Dopo la sosta nel capoluogo calabrese e le gite nei dintorni, la spedizione rientra a Napoli in cinque giorni, non senza un'ultima arrampicata sul Monte Sirino, presso Lagonegro. I tre protagonisti della spedizione - i botanici Michele Tenore, Luigi Petagna e Giovanni Terrone - hanno registrato in questo affascinante diario, non soltanto i risultati scientifici della loro spedizione botanica, ma anche preziose e attente osservazioni paesaggistiche, economiche e sociali relative ai territori attraversati e in particolare alla grande provincia di Calabria citeriore. Ne risulta un bell'affresco della provincia borbonica - dai monti alburni al Monte Cucuzzo -, che spazia dai repertori botanici alla vita economica e culturale, dal paesaggio antropologico alla cultura materiale.