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Gli scritti riuniti in questo volume sono apparsi in momenti distinti e distanti della vita di Girolamo De Rada. Il loro carattere episodico, in parte dovuto alle circostanze che li hanno motivati e in parte alla loro diversa natura, tuttavia, è soltanto contingente e, di certo, non solo non inficia l'omogeneità che giustifica la loro attuale disposizione nell'XI volume dell'opera omnia deradiana, ma esalta il valore intrinseco che essi rivestono nel contato dell'evoluzione culturale e ideologica del poeta di Macchia Albanese. Dal più antico di essi - apparso nel 1838, ma elaborato probabilmente nel marzo del 1833, dunque prima del temporaneo trasferimento a Napoli -, sino al più tardo, che risale al 1892, emergono infatti elementi molto interessanti che permettono, non solo di illuminare e ricostruire segmenti importanti del lungo percorsi) intellettuale deradiano e di rico-noscerne persino il carattere di stringente attualità, ma anche di cogliere in filigrana il profilo delle fasi principali della storia della cultura arbereshe. La collezione della rivista "Fjamuri Arbërit" viene proposta in copia anastatica con il testo in italiano e albanese. (Introduzione di Mattero Mandalà)