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Da tempo la dimensione religiosa non è più ai margini della società contemporanea. Tanto in Italia, quanto in Europa il credere, il praticare e l'appartenere mostrano segnali di mutamento. Ma su quali ragioni si sviluppa una simile adesione? Quali sono i percorsi che conducono consapevolmente i soggetti dinanzi alle porte delle Chiese? In una società laica e secolarizzata quanti scelgono di credere non si limitano a far propria una tradizione in modo automatico e inconsapevole, ma fanno leva su valutazioni che si radicano nella loro esperienza. Rendere evidenti tali logiche di adesione costituisce non solo una prova della ragionevolezza del credere come modello specifico di razionalità dei valori, ma fornisce anche informazioni su cosa realmente significhi l'attuale recupero della sensibilità religiosa e, in alcuni casi, del legame ecclesiale. Il presente lavoro, realizzato a partire dai risultati di una serie di interviste a credenti cattolici realizzate in Francia, Italia e Polonia, vuole essere una prima analisi del vasto e articolato fenomeno della rinnovata visibilità del credere.