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La congiuntura attuale è caratterizzata da una serie di fenomeni, come la globalizzazione culturale, l'ascesa del fondamentalismo religioso, la disputa sulla presenza dei simboli religiosi nella sfera pubblica, che costringono a ripensare il difficile equilibrio tra religione e politica senza dare nulla per scontato: da un lato, la presenza di ogni specificazione religiosa, di ogni contenuto sostanziale rischia di essere percepito come particolaristico e, in un certo senso, potenzialmente disgregante la sfera pubblica; dall'altro, il tentativo di confinare la religione in un ambito meramente privato sembra non tenere conto del rinnovato interesse per il fenomeno religioso che riemerge anche nelle società occidentali. I saggi contenuti in questo volume cercano di fare luce su questa ambivalenza cercando di capire se e come la spinta a depotenziare il simbolismo delle religioni tradizionali per far fronte alle emergenti esigenze di integrazione e tolleranza possa convivere con la presenza nella vita pubblica di simboli e identità sociali in cui la dimensione religiosa, in modo indiretto e attraverso una distinzione di compiti e responsabilità, ha un ruolo costitutivo. Sono stati invitati per l'occasione a offrire un loro contributo illustri studiosi, stranieri e italiani, che in questi anni hanno pubblicato opere di rilievo sul nesso tra religione e politica in quella che per certi aspetti sembra configurarsi come una società post-secolare.