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L'antipolitica ha goduto negli ultimi anni di un'attenzione crescente, non solo da parte dei media e degli attori politici, che ne hanno enfatizzato l'importanza adottandone toni e linguaggio, ma anche da parte degli studiosi, che l'hanno fatta oggetto di specifiche analisi. Muovendo da una prospettiva storica, questo libro tenta di rileggere i caratteri di fondo dell'antipolitica, per cercarne le possibili radici nell'ambito del pensiero politico occidentale. Essa infatti non può essere spiegata semplicemente come una "variabile dipendente", causata dalle difficoltà attraversate dalle democrazie occidentali nei decenni più recenti, ma rappresenta, piuttosto, una vena profonda che percorre l'intero corso della politica europea successiva alla fase rivoluzionaria settecentesca. L'ipotesi che viene avanzata è perciò che l'antipolitica costituisca una componente intrinseca della politica moderna, un rovescio negativo di essa, profondamente connesso con i suoi caratteri di fondo.