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Il volume raccoglie alcuni saggi interpretativi di determinate "pratiche culturali" del mondo contemporaneo le quali, in maniera evidente, secondo la prospettiva antropologica mostrata da Victor Turner, possono essere considerate come delle performance critiche e riflessive. Si tratta di riti, spettacoli, romanzi, pratiche sportive, forme d'arte figurativa che, intrecciandosi con la storia sociale dei contesti culturali in cui si producono, si mostrano capaci di sottoporre a critica culturale, palesemente o in maniera velata, i contesti stessi evidenziando l'artificialità - nel senso di costruzione - delle regole sociali e culturali che li governano. Nel volume, tutto ciò viene analizzato e discusso senza dimenticare che già l'antropologia italiana del Novecento aveva visto, in Ernesto de Martino, il precursore di una riflessività antropologica capace di sottoporre a serrata critica i fondamenti del proprio etnocentrismo culturale, evidenziandone i limiti, gli eccessi, gli errori, senza per questo rifiutare di riconoscersi come figlia della stessa temperie. Pertanto, i saggi proposti si collocano pienamente nella tradizione degli studi demoetnoantropologici - senza dimenticare il dialogo con altre prospettive umanistiche.