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Quella di Giacomo Mancini è una figura che campeggia nella storia dell'Italia repubblicana, come protagonista del Partito Socialista Italiano, di cui fu uno dei massimi dirigenti nazionali fino ad assumerne la segreteria negli anni Settanta, e come deputato per ben dieci legislature. La sua attività si qualificò per l'impegno meridionalistico non solo a favore della sua regione, ma anche per l'intransigente garantismo democratico. Proverbiali furono le sue battaglie contro le deviazioni dei servizi segreti. In questa biografia vengono ricordate molte delle iniziative assunte da Mancini sui vari casi di mala giustizia a cominciare dal 'caso Tortora' e la sua partecipazione alle vicende del socialismo europeo testimoniata dalla collaborazione con Mitterrand e dall'appoggio ai socialisti greci, portoghesi e spagnoli in esilio al tempo della dittatura nei loro Paesi. Significativa fu la sua battaglia sempre in difesa del diritto all'esistenza dello Stato d'Israele. Uno dei motivi di maggiore interesse per i lettori sarà la ricostruzione che nel libro viene fatta della contrapposizione tra Mancini e Craxi dalla fine degli anni Settanta alla crisi del Partito Socialista.