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Nel pieno della tempesta scatenata dalla rivoluzione francese, mentre tra Napoli e le province si orchestra un piano per sovvertire le istituzioni dello Stato, il governo assegna a uno dei suoi uomini migliori, Giuseppe M. Galanti, la missione di visitare la regione dove l'eco delle suggestioni rivoluzionarie sembra sia più clamorosa: la Calabria inizia così un viaggio che porta uno dei maggiori illuministi italiani di fronte alla desolazione di una terra devastata dalla natura, ma ancor più dai suoi abitanti e da un governo incapace di rispondere con riforme efficaci al disfacimento del tessuto politico e sociale. Galanti incontra molti di quelli che saranno i protagonisti della rivoluzione del 1799 e resta affascinato dalla modernità di quei "gran talenti" veri autori dell'opera che gli descrivono le piaghe di una terra martoriata e pronta a esplodere. Autentica opera collettiva, Il giornale di viaggio è una straordinaria testimonianza sulla percezione che della Calabria avevano i suoi abitanti più critici e consapevoli, di lì a poco coinvolti nell'incendio rivoluzionario. Un quadro a tinte forti, che mostra gli enormi progressi compiuti dalla Calabria in oltre due secoli, ma che svela anche molteplici e inquietanti tracce di un gravido passato ancora troppo attuale. Introduzione di Luca Addante.