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Era ben noto che l'architetto e scultore barocco Gian Lorenzo Bernini mettesse in scena, con apparati scenotecnici sbalorditivi, commedie da lui scritte e recitate, ma questa sua attività fu sempre considerata una curiosità aneddotica, tanto più che nessuno dei suoi testi era giunto fino a noi. All'inizio degli anni Sessanta fu ritrovato un canovaccio confuso, lacunoso e incompleto. Alberto Perrini si è dedicato al "restauro" drammaturgico di quel reperto, riuscendo infine ad amalgamare, in un'opera compiuta e omogenea, la "comedia ridiculosa" che il Bernini aveva progettata e in parte scritta.