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La filosofia politica di Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716) possiede una forte valenza critica nei confronti del contrattualismo moderno, con particolare riferimento a Hobbes: in polemica con la reductio ad unum operata da quest'ultimo, lo scopo consiste nel valorizzare l'elemento della pluralità. L'attraversamento dei testi politici leibniziani fa emergere l'estrema rilevanza dei concetti di bene comune e giustizia, che si articolano in una molteplicità di situazioni e contesti sociali, risultando irriducibili ad un meccanismo formale di legittimazione.