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Un documento per conoscere dall'interno la produzione letteraria del popolo rom di Macedonia, la cui cultura è custodita nello scrigno della comunicazione orale, mentre manca quasi del tutto di testi scritti. Ogni autore incluso in una delle tre micro sezioni (poesia e prosa, teatro, letteratura per l'infanzia) che compongono quest'Antologia rom corrisponde a una tappa di un viaggio intrapreso un po' per sfida, per scalfire il muro di quell'abitudine comune a discriminare, ignorare e condannare tutto ciò che non abbiamo alcuna voglia di conoscere. Una sorte, questa, che riguarda tanto la storia quanto la letteratura del popolo rom. Quest'Antologia è quindi un sincero invito a togliersi le scarpe comode e linde e a infilare stivali alti di gomma per seguire il girovagare delle oche tra i vicoli di Shuto Orizari e Topaana (i quartieri dove vivono i rom), nel loro itinerario dal mercato di Shutka fino al cortile dove si riuniscono gli invitati che accerchiano le spose variopinte, tra i riflessi delle bande di suonatori sugli ottoni lucidati, sui carretti sgarrupati trainati da cavalli e muli stanchi, in mezzo ai sacchi enormi di iuta riempiti fino all'orlo con bottiglie di plastica e vetro. E poi nelle discariche a cielo aperto sorvolate da stormi di uccelli inquietanti, dietro le orde di ragazzini che con spavalderia raccontano in tre lingue la loro personale guerra e quella degli altri, avvolti dall'onnipresente suono del violino e dai colori degli abiti tradizionali.