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Attestato già in alcuni scritti dell'antichità, il colera raggiunse l'Occidente e assunse la terribile fama di pandemia nell'Ottocento, con il progresso commerciale che determinò l'esodo della popolazione dalle campagne e dai borghi rurali verso le città: oggetto di una vera e propria invasione, queste ultime divennero l'ambiente privilegiato per l'insorgenza di malattie a diffusione oro-fecale, a cominciare proprio dal colera, che proliferava soprattutto nelle periferie sovraffollate, dove anche le più elementari norme igienico-sanitarie erano disattese. Raccogliendo una mole enorme di documenti, Piero Grima racconta i progressi e il disorientamento della scienza, la paura e il coraggio del popolo davanti al banco di prova di un morbo che lasciò dietro di sé una lunga scia di morte. Nella parte dedicata agli intrecci fra quest'epidemia e le arti, di grande interesse i casi delle misteriose morti di Leopardi e Cajkovskij, a lungo attribuite - forse erroneamente - al colera.