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Francesco Maselli lo si conosce soprattutto per il suo cinema politico (Lettera aperta a un giornale della sera e Il sospetto), per privilegiare il quale si è trascurata un'altra linea. Una linea sotterranea, inquieta, di ricerca, emersa fin da subito, fin da Gli indifferenti, ed esplosa poi in maniera dirompente nei film degli anni '80 e '90 (Codice segreto e L'alba). Questo libro è un tentativo di tracciare un bilancio sul cinema maselliano. E del Maselli meno politico e più filosofo, peraltro. Una lettura nuova e inedita dei suoi film, sondati attraverso le lenti di Sartre, di Shakespeare e di Derrida. Ma è anche "una briosa, spiritosa e intensa conversazione tra un regista ormai affermato e uno giovane, che non ha ancora realizzato dei lungometraggi, ma dei cortometraggi molto interessanti." (dalla prefazione di Domenico Monetti).