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Il romanzo "Intrigo sull'Adriatico", tratto da una storia vera, ha inizio con l'improvviso fermo all'aeroporto di Bologna, nel dicembre del 2003, dell'ex vice ministro degli Affari Interni del decaduto regime comunista di Tirana, accusato di contrabbando di tabacco. Il processo nei suoi confronti si svolge all'ombra di un intrigo politico venuto alla luce in seguito alla pubblicazione dell'articolo "Il Padrino dell'Albania" da parte di una nota rivista italiana. Seguendo le tracce e le vicende del protagonista, incaricato, all'epoca, di monitorare anche l'attività degli agenti segreti camuffati da diplomatici presso le ambasciate albanesi, viene fatta luce su diversi misteri e ambiguità nei rapporti tra i servizi segreti dei due paesi. Scavando nel passato dell'ex vice ministro, viene fuori anche il suo coinvolgimento nell'attività fantasma di una base economica dello stato albanese, il cui ruolo è quello di occuparsi del traffico illegale di tabacco dall'Europa occidentale al porto di Durazzo, e poi verso l'Italia, dove viene venduto di contrabbando.