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In una trattazione che alterna lo studio delle evoluzioni socioeconomica e politica a quello dei fatti culturali, questa sintesi del Mediterraneo in età medioevale analizza i periodi di sconvolgimento nel corso dei quali il Mare nostrum divenne teatro di un movimento generale di invasioni provenienti dal Nord e dall'Oriente e in seguito, a partire dall'XI secolo, lo scenario della riorganizzazione di tre poli che se lo spartirono in diverse aree di influenza fino alle sue più remote periferie: la Cristianità d'Occidente, l'Impero bizantino, gli Stati musulmani. Nel XII secolo l'espansione dell'Occidente si tradusse nella sequenza delle Crociate e si accompagnò all'instaurazione di una rete commerciale fondata sugli scambi tra l'Europa, l'Oriente e l'Africa: un'evoluzione volta alla creazione di autentiche talassocrazie mercantili la cui prosperità ebbe una grossa incidenza - insieme economica e sociale - sugli eventi occorsi in quest'area e determinò, per esempio, la recrudescenza della tratta degli schiavi sia nel mondo cristiano che in quello musulmano. L'irruzione dei Turchi perturbò quello che sarebbe potuto essere un mirabile equilibrio: l'accelerazione della decadenza di Bisanzio nel XIV secolo e la sua definitiva caduta nel 1453 segnano però l'affermarsi di un nuovo equilibrio.