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Sviluppatosi in ambito europeo, il principio di proporzionalità si diffonde anche nell'ordinamento interno come parametro per assicurare che i diritti individuali siano compressi nel modo meno invasivo possibile rispetto agli interessi pubblici. Nel procedimento penale il canone, pur svolgendo un ruolo essenziale nel bilanciare l'esigenza di reprimere i fenomeni criminosi e le libertà dei soggetti privati coinvolti nell'accertamento, non è però accolto in termini espliciti dalla disciplina dei mezzi investigativi. La lacuna, considerati i penetranti arnesi adoperabili dagli inquirenti nell'inchiesta preliminare, palesa il serio rischio di interventi ipertrofici capaci di menomare le garanzie fondamentali. Tuttavia il test prescritto dal criterio di proporzione - imponendo di verificare l'idoneità, la necessità e l'adeguatezza della misura costrittiva - può fungere, per la sua portata generale e la congenita attitudine a custodire le libertà fondamentali, da strumento per stimare la congruità delle scelte legislative e per vincolare la magistratura all'impiego di metodi di indagine congrui alle finalità investigative, inducendola a prediligere quelli meno impattanti sulla sfera intangibile della persona.