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Nel processo di formazione e consolidamento dello Stato unitario in Italia, una delle maggiori fratture fu rappresentata dal rapporto conflittuale con la Chiesa cattolica ed il Papato. Il percorso che condusse dalla fine dei domini pontifici ai patti del Laterano fu lungo e complesso. Questo volume ne ripercorre alcuni momenti particolarmente significativi, facendo luce su figure peculiari per le idee sostenute o per il ruolo ricoperto. Fra i temi trattati si segnalano il peso e la valenza della tradizione giurisdizionalista (al di là delle impostazioni separatiste teorizzate da Cavour), la volontà e i propositi di riforma della Chiesa auspicati da Bettino Ricasoli, la reazione ostile alla modernità da parte vaticana, compiutamente espressa nel Sillabo. Intransigentismo cattolico e anticlericalismo militante caratterizzano l'ultimo ventennio dell'Ottocento, mentre la centralità della legge delle Guarentigie si consolida come elemento imprescindibile agli occhi del ceto politico post-unitario. La Prima Guerra Mondiale alterna episodi di grandissima tensione a inaspettate aperture, ma è il fascismo a sfruttare i suoi positivi lasciti in materia di rapporti fra Stato e Chiesa. Da un certo punto di vista proprio la Conciliazione rappresenta l'ultimo atto nella demolizione dello Stato liberale operata dal regime.