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Le società partecipate costituiscono ormai una vera e propria «fattispecie» destinata ad acquisire ulteriore rilievo per il ruolo che avranno nel "ricovery" post Covid. Negli anni si è ampliato l'ambito dei servizi pubblici includendo anche quelli riguardanti attività istituzionali. Si è altresì diffuso il modello di gestione in house, in un'ottica rivolta (solo) formalmente alla aziendalizzazione e alla privatizzazione dei servizi, spesso trasformato da strumento di efficienza in strumento di protezione e nei casi peggiori in escamotage per eludere le regole della concorrenza e della contabilità pubblica come "stigmatizzato" dalla Corte dei Conti. L'opera affronta la variegata fenomenologia della fattispecie: dalla disciplina dell'abuso dell'attività di eterodirezione alla nomina e revoca degli organi, dal controllo pubblico all'anticorruzione, dalla razionalizzazione del personale e degli organismi alla responsabilità degli organi, dalla disciplina degli affidamenti ai profili lavoristici, dai sistemi di allerta al ruolo della magistratura contabile, dalla gestione delle crisi ai profili penalistici. Un insieme sistematico di saggi che partono dalla riforma per guardare avanti. L'opera, frutto di esperienze interdisciplinari, ricostruisce un quadro organico e interpreta l'ordinamento delle partecipate a quattro anni dal Testo Unico, tenendo conto delle novità normative, della prassi, dei provvedimenti resi dalle diverse magistrature e dalle authorities ed offrendo le soluzioni per rilanciarne l'uso e disincentivarne l'abuso.