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La responsabilità civile è oggetto, non solo da noi, di attenzioni massicce da parte di antropologi, sociologi, economisti, di operatori delle assicurazioni, private e pubbliche, e ovviamente di giuristi, teorici e pratici. È altrettanto noto però che, nell'insegnamento e nei riflessi culturali proprii al diritto interno, la responsabilità civile è stata a lungo (e in molti manuali è tuttora) relegata al ruolo di appendice, di protesi di una sistematica che non sempre ha saputo cogliere l'espansione, la diversificazione e la straripante valenza economica delle questioni aquiliane. Del resto, la responsabilità civile è chiamata ad amministrare porzioni complesse di realtà. Detta complessità deriva dalla varietà di settori, problemi e situazioni suscettibili di ricadere nel campo di applicazione del rimedio risarcitorio. Ma vi è anche una complessità interna (seppure non propria solo) al diritto della responsabilità. Essa è dettata dalla molteplicità dei formanti che concorrono alla produzione delle regole, dalle loro interazioni reciproche, dalla stratificazione storica di modelli e proposte. Di tali dinamiche, con riguardo all'illecito, il presente lavoro mira a dar conto, scandagliandone le ragioni e gli esiti.