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La irriducibilità della tutela dei crediti verso terzi, a una tappa della espansione della frontiera del danno risarcibile, riacquista uno spessore di teoria generale proprio dopo l'acquisizione al diritto vivente della risarcibilità degli interessi legittimi. Se infatti questi consistono sia in interessi oppositivi che pretensivi, poiché lo schema satisfattorio del credito è di natura pretensiva, l'analisi della tutela esterna di tali interessi pretensivi presenta rinnovata fertilità euristica proprio una volta superata la frontiera del diritto soggettivo: in tal quadro, è esaminata la duplice fenomenologia del fatto del terzo incidente sulla persona del debitore ovvero sulla cosa dovuta e della cooperazione del terzo con il debitore nel danneggiare la ragione creditoria.