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Nel contenuto contrattuale, inteso in senso formale, possono isolarsi due elementi, che ricorrono, nella prassi redazionale, con indubitabile frequenza: il preambolo e le clausole così dette «di stile». Il primo, sovente inserito per dare conto degli interessi che hanno sospinto i paciscenti alla conclusione dell'atto; le seconde, utilizzate, ora dalle parti, ora dal terzo chiamato alla redazione dell'atto, al fine di predisporre compiutamente il regolamento del negozio prescelto. Movendo da siffatto rilievo, il volume affronta, anche in prospettiva storica, il problema della rilevanza giuridica delle clausole di stile, misurandone gli effetti a fronte del possibile contenuto che l'autonomia dei privati possa aver racchiuso nelle premesse al contratto.